Sei proprio sicuro di sapere tutto, ma proprio tutto, sulla pizza? Io no, ma sono certo di un’altra cosa: più vado avanti in questo lavoro e più mi accorgo che ci sono talmente tante cose da imparare che credo non riuscirò mai a conoscerle tutte. Come maestro pizzaiolo, infatti, il mio dovere è quello di insegnare quello che conosco ma è anche di non smettere mai di essere curioso per ingrandire quanto più possibile il mio bagaglio di conoscenze. In questo articolo voglio svelarti 5 curiosità sulla pizza che probabilmente non conosci: non voglio fare un discorso tecnico, per quelli abbiamo tempo, ma voglio più che altro incuriosirti e farti capire che nel mondo della pizza non tutto è come sembra, anzi.
1. Pizza è uno dei pochi nomi universali in tutti i vocabolari del mondo
Ebbene sì: in qualunque Paese tu sia diretto non avrai problemi a far capire cosa desideri. Pizza, in qualunque, lingua, si pronuncia esattamente così. Poi ci sono certamente alcune piccole varianti ma sono prettamente grafiche, più che fonetiche. In greco, per esempio, si scrive πίτσα e si pronuncia “pitsa”: prova a leggerlo. Noti qualche differenza con il nostro “pizza”? Io no. Certo, poi sono d’accordo con te che non tutto è oro quel che luccica e che noi italiani siamo sempre un po’ diffidenti quando ordiniamo una pizza all’estero: fuori dai nostri confini sono piuttosto fantasiosi quando si tratta di realizzarne una, tanto che esistono delle vere e proprie classifiche sulle pizze più strane del mondo. Io, comunque, ho sempre pensato che se la parola pizza si pronuncia nello stesso modo in tutto il mondo, un motivo ci sarà. È come un salvavita: ovunque ti trovi, se non vuoi morire di fame, chiedi una pizza e tutti sanno di cosa stai parlando.
2. È Patrimonio dell’UNESCO
Questa forse già la sai ma mi piace sempre ribadirlo e trovo sia una delle curiosità sulla pizza più gratificanti. Da dicembre 2017, infatti, la pizza è Patrimonio dell’UNESCO. Tutti abbiamo festeggiato quando appunto l’UNESCO ha inserito uno dei nostri piatti più rappresentativi tra i suoi patrimoni ma voglio specificare che non tutte le pizze sono state insignite di tale riconoscimento. Solo le pizze realizzate con l’antica arte dei pizzaiuoli napoletani possono vantarsi di essere un patrimonio immateriale dell’umanità, le altre devono accontentarsi di essere divorate con appetito dagli appassionati del genere, che non è comunque poco, anzi!
3. Il pomodoro compare sulla pizza solo nel Settecento
So di darvi un colpo al cuore con questa notizia ma prima di allora i pomodori non solo non venivano utilizzati sulla pizza, ma non erano proprio presenti nella cucina del nostro Paese! La storia della pizza, d’altronde, parla molto chiaro: fino all’Ottocento la pizza non era altro che una focaccia, così la chiameremo oggi, condita con aglio e sale, oppure con caciocavallo e basilico, ma solo nella versione per i più ricchi. Pensa che i primi pomodori che arrivarono in Italia erano di un bel color oro (da qui il nome) e per duecento anni sono stati condotti esperimenti e innesti per raggiungere la colorazione che conosciamo oggi. Solo nel Settecento (appunto) si è giunti ad un prodotto adatto ai nostri terreni, con questo particolare punto di rosso e, indovina un po’, proprio nell’agro nocerino (a breve distanza da Napoli) sono stati ottenuti i primi esemplari. Quando si dice il destino…
4. Ha dato vita a un vero e proprio fenomeno sociologico
Questa è una vera e propria chicca che in pochi conoscono ed è una delle mie curiosità sulla pizza preferite. L’effetto pizza è un vero e proprio fenomeno sociologico che esprime la particolare circostanza secondo la quale un prodotto/fenomeno ottiene maggiore successo prima all’estero e poi nel Paese d’origine. Ti starai chiedendo cosa c’entra questo con la pizza, giustamente, perché forse non sai che quello che oggi tutti noi consideriamo come il piatto nazionale per eccellenza, un patrimonio del nostro Paese da esaltare e divulgare come se fosse un verbo divino, ha avuto grande successo prima negli Stati Uniti e solo dopo in Italia. Questo spiega anche perché la pizza (intesa come la intendono gli americani, sia chiaro) negli States è una vera e propria celebrità, più che in Italia, o quasi. Si può fare un piccolo esempio per far capire la differenza tra Italia e Stati Uniti: nel nostro Paese, alla pizza si dà il rispetto e l’onore che verrebbe dato ad una Regina, negli Stati Uniti, invece, la pizza è una celebrities da red carpet.
5. La pizza e il web: quando la pizza sbarcò online
Sai che la pizza può essere considerata come il primo bene in assoluto venduto online? Prima di Amazon, prima di Ebay e prima di un qualsiasi altro negozio online, infatti, è stata Pizza Hut ad avviare il commercio online. La più grande catena di pizza a domicilio degli Stati Uniti ha intrapreso questa strada nel 1994 dando ai suoi clienti la possibilità di acquistare le pizze dal suo sito internet ricevendole direttamente a casa, senza passare per la prenotazione telefonica. C’è, poi, una curiosità sulla pizza molto particolare legata al web. Sai chi è Sergey Brin? Il suo nome forse non ti dice nulla ma sappi che lui è Mr. Google: cosa c’entra con la pizza? Prima di dare vita al più famoso sito internet del mondo che ha cambiato per sempre le nostre vite, Mr. Google provò ad avviare un’attività di vendita online delle pizze attraverso il servizio fax dei ristoranti. Fallì miseramente e dopo quella delusione si buttò a capofitto nella creazione di Google. Non male, no?