Il riconoscimento UNESCO alla pizza napoletana inizia a dare i primi frutti e il piatto più rappresentativo della nostra tradizione è pronto a conquistare il mondo! Quando a dicembre è stato ufficializzato l’ingresso della pizza napoletana tra i patrimoni immateriali dell’umanità speravo che questo potesse servire a diffondere con ancora più forza questo piatto. Evidentemente ci avevo visto giusto, perché proprio in questi giorni una delegazione di pizzaiuoli napoletani è in viaggio in diverse parti del mondo per promuovere questo piatto.
La pizza napoletana e la pizza:
due piatti diversi!
Qualcuno di voi potrebbe obiettare che non è necessario promuovere la pizza italiana nel mondo, visto che questo piatto è già molto noto al di là del confine. A tal proposito vorrei fare una mia personale digressione, perché c’è spesso troppa confusione in merito. Vorrei, infatti, fare una distinzione tra la pizza e la pizza napoletana. Quelle che possiamo trovare in giro per il mondo, a meno che non si trovi una pizzeria gestita da nostri connazionali, sono semplicemente pizze: un disco di pasta (spero fresca) su cui vengono adagiati i condimenti che poi vengono cotti. Non esistono regole per la preparazione della pizza, ognuno può realizzare l’impasto come preferisce. Io stesso, in qualità di ricercatore, amo sperimentare e realizzare impasti freschi per pizza con ingredienti diversi, quali farine di legumi o di cereali che non siano il frumento. E anche lì, se proprio vogliamo essere precisi, anche l’utilizzo di farine di grano diverse dalle 00 e dalle 0 possono essere considerate sperimentali. La maggior parte delle volte, non mi dedico alla realizzazione della pizza napoletana che ha ottenuto il riconoscimento dall’UNESCO: questo significa che le mie pizze sono meno buone? Ovvio che no! Si tratta di preparazioni diverse. Perché dico questo? Perché in tutto il mondo la pizza è un piatto molto diffuso ma, ovviamente, in ciascun Paese viene interpretata secondo quelli che sono i gusti locali. Le pizze più strane del mondo sono semplicemente delle varianti della pizza ma se nessuno si permette di venderle come pizze napoletane, non si può certo condannare un pizzaiolo che decide di condire le sue preparazioni con l’ananas!
Diverso è il discorso della pizza napoletana: per la sua realizzazione esiste un procedimento ben preciso, che richiede ingredienti specifici e metodologie apposite e non possono esserci deroghe. Una variazione nella sua preparazione cambia tutta la sua essenza e la trasforma in una pizza normale. È questo il concetto che i pizzaiuoli napoletani hanno deciso di far conoscere all’estero mediante il tour organizzato dall’Associazione Verace Pizza Napoletana. La pizza napoletana è il capostipite di un lungo filone di prodotti da forno e dobbiamo essere orgogliosi del fatto che da questa preparazione d’eccellenza, che nella sua essenza moderna ha visto la luce nella città di Partenope, siano nate tantissime altre interpretazioni!
La pizza napoletana nel mondo
Per dare seguito al riconoscimento UNESCO alla pizza napoletana, quindi, l’Associazione Verace Pizza Napoletana ha organizzato un vero e proprio tour mondiale della pizza, che toccherà tutti i continenti. Quello di dicembre è stato solo un primo passo in un percorso di valorizzazione e promozione del nostro prodotto di punta della tradizione gastronomica italiana. Infatti, al di là del confine c’è ancora troppa confusione e in pochi conoscono la differenza tra la pizza e la pizza napoletana. Non so se qualcuno di voi ha recentemente visto l’esperimento sociale realizzato poco tempo fa (qui il video) in cui ad alcuni stranieri veniva fatta assaggiare per la prima volta la pizza a Napoli: sebbene tutti conoscessero la pizza, quella vera napoletana li ha stupiti per la sua bontà! È un piatto dal gusto unico con una sua precisa personalità, che dev’essere valorizzata.
Durante i prossimi 20 giorni, quindi, i rappresentanti dell’Associazione Verace Pizza Napoletana parteciperanno a diversi eventi per far conoscere la vera regina della cucina italiana.
Dal 16 al 18 marzo l’appuntamento è a Melbourne durante la grande manifestazione Food&Wine Festival che si tiene sulla River Bank del fiume Yarra: saranno 30 i pizzaioli impegnati nella preparazione delle pizze, tutti appartenenti ai locali affiliati AVPN presenti in Australia e in Nuova Zelanda. Tra degustazioni, laboratori e interazioni col pubblico, l’evento si propone di avvicinare anche gli australiani alla conoscenza del nostro piatto simbolo, facendo loro scoprire le differenze con la pizza che hanno sempre mangiato.
Successivamente, dal 20 al 22 marzo i pizzaiuoli napoletani saranno in America, precisamente a Las Vegas durante il Pizza Expo, a cui AVPN partecipa da ormai 10 anni consecutivi. La pizza napoletana avrà uno stand di ben 40 mq per farsi conoscere e amare.
Ancora un altro appuntamento, stavolta in Giappone, il 26 marzo: a Osaka, infatti, è stato organizzato il primo master ufficiale di Pizza Napoletana, che ha riscosso un successo straordinario essendo sold-out già da diverso tempo. Solo 10 alunni sono stati ammessi alle lezioni, che si concentreranno sulle nozioni teoriche e poi sulla pratica, con particolare attenzione verso le procedure di lievitazione e manipolazione dell’impasto.
Il tour mondiale della pizza napoletana si concluderà nel Vecchio Continente, precisamente a Parigi, il 4 e 5 aprile, quando al Paris Expo Porte de Versailles ci sarà Parizza, la più importante fiera della gastronomia italiana in Francia.
La pizza napoletana va alla conquista del mondo, Viva l’Italia e Viva la pizza!