Non smetterò mai di stupirmi davanti all’inventiva napoletana: che grande popolo! Oltre a essergli grato per aver dato i natali alla pizza, ogni volta che leggo di una nuova invenzione che proviene dalla città partenopea o dai suoi dintorni, come la pizza panettone, inevitabilmente mi ritrovo a pensare “Solo loro potevano arrivarci”.
La pizza a portafoglio è uno dei grandi classici della gastronomia napoletana da asporto, uno dei tanti capisaldi dello streetfood in salsa partenopea che è impossibile non mangiare mentre si passeggia sul suo lungomare o nel centro storico. Sono tantissime le pizzerie che la propongono ma qualcuno ha avuto un’idea ancor più geniale. Lui è Giovanni Khan della Corte e già da qualche anno gira per le strade del capoluogo campano con la sua apecar. Dov’è l’innovazione? Che a bordo dell’apecar, il signor Giovanni, ha installato un vero e proprio forno a legna per la preparazione della pizza a portafoglio. Napoli è la patria della pizza e delle nuove idee: mettiamo insieme questi due elementi e otteniamo un risultato davvero unico.
Johnny Take Uè, la pizza a portafoglio per il successo
Il prototipo del progetto è pronto già da 6 anni: una normalissima Ape Car Piaggio, di quelle che vediamo circolare per le nostre strade quotidianamente, è stata trasformata da Giovanni Khan della Corte in un vero e proprio laboratorio itinerante per la produzione della pizza a portafoglio. Johnny Take Uè, così si chiama l’impresa del signor Khan della Corte, inizia a circolare per le strade cittadine attirando l’attenzione dei passanti, incuriositi da quello strano oggetto. Così come avviene per le idee più originali ed efficaci, sono bastati pochi giorni per conquistare il cuore dei napoletani, che in fatto di pizza sono sempre molto esigenti. Considerare il successo di Johnny Take Uè solo come un fattore fortunato non sarebbe corretto. Giovanni Khan della Corte, oltre ad avere avuto l’intuizione giusta al momento giusto, ha una laurea in economia ottenuta all’Università Federico II con una tesi intitolata “Food and Beverage Management”. In tutti questi anni ha effettuato innumerevoli investimenti, ha studiato il mercato e ha sperimentato diverse soluzioni per migliorare anche il prodotto finale, oltre che il servizio offerto ai suoi clienti. Johnny Take Uè è apparso sul mercato nel momento in cui l’Italia stava (ri)scoprendo il gusto dello street-food, che dalle nostre parti si è sempre chiamato cibo di strada o da asporto. In quegli anni, infatti, nel nostro Paese c’è stato un vero e proprio boom di pizze portafoglio e al taglio, di arancini, di panzerotti e di qualsiasi altro cibo che potesse essere consumato facilmente a passeggio per la strada. Questa nuova evoluzione della gastronomia italiana, che in realtà ha sempre previsto nella sua tradizione i cibi da asporto, ha stuzzicato l’ingegno degli imprenditori più attenti e furbi come Giovanni Khan della Corte che ha avuto, forse, l’idea più completa. La pizza a portafoglio sull’ape-car è qualcosa di davvero innovativo e unico nel suo genere e non è un caso che abbia ottenuto pochi giorni fa il riconoscimento dal Ministero dello Sviluppo Economico, che ha accettato la sua richiesta di brevetto.
La pizza a portafoglio: l’ape-car e la storia di un’idea geniale
La pizza napoletana è già da tempo un patrimonio immateriale dell’UNESCO, ho parlato tanto di questo, soprattutto del valore che il riconoscimento può avere per diffondere in maniera ancora più efficace uno dei simboli dell’italianità. Ecco, io ritengo che la pizza a portafoglio sull’ape-car di Johnny Take Uè sia una delle più geniali idee per portare questa eccellenza italiana nel mondo. Ma in cosa consiste l’ape-car per la pizza a portafoglio? Giovanni Khan della Corte ha installato sul retro del suo mezzo un forno a legna tradizionale di dimensioni medie, realizzato con materiale refrattario e con piano di Biscotto di Sorrento, perfetto per sfornare le pizze a portafoglio dal sapore unico. Lo scarico dei fumi avviene per mezzo di una canna fumaria, smontabile quando il mezzo è in movimento. E per preparare le pizze, dove lavora Giovanni Khan della Corte? L’imprenditore napoletano ha pensato proprio a tutto ed ecco che estrae dei tavoli da lavoro a scomparsa che, quando non devono essere utilizzati, vengono completamente retratti per non intralciare la marcia. La pizza a portafoglio sull’ape car viene preparata e cotta sul momento, per poi essere servita avvolta nella caratteristica carta paglia, ideale per mangiarla cammin facendo. Uno dei segreti del successo delle pizze a portafoglio di Johnny Take Uè non è solo nell’immediatezza del prodotto ma è soprattutto nella qualità dei suoi ingredienti: per la realizzazione delle pizze, infatti, Giovanni Khan della Corte utilizza esclusivamente materie prime a km0, sempre fresche, che vengono lavorate sul momento. Quando ho letto per la prima volta delle pizze a portafoglio di Johnny Take Uè la mia curiosità è inevitabilmente andata agli impasti: ammetto di non essermi stupito quando ho saputo che Giovanni Khan della Corte utilizza il metodo della lenta lievitazione, soprattutto alla luce della ricerca qualitativa che svolto sul prodotto.
L’attenzione ai dettagli ha sempre caratterizzato l’impresa del signor Khan della Corte e ne è un esempio il fatto che il basilico utilizzato per condire la pizza margherita viene staccata direttamente dalla piantina presente a bordo sul momento. L’unica variante alla pizza Margherita che viene servita sull’ape-car è quella con il pomodorino giallo, eccellenza del territorio.
Johnny Take Uè: l’evoluzione della pizza nello street-food italiano
L’ottenimento del brevetto del Ministero per la preparazione della pizza a portafoglio sull’ape-car da parte di Jhonny Take Uè è un traguardo che apre le porte a nuove soluzioni di business per Giovanni Khan della Corte. Il progetto di franchising è partito da tempo, così come la richiesta di noleggio del mezzo per feste ed eventi in giro per l’Italia, e non solo. L’idea del signor Khan della Corte è una di quelle che meritano di essere esportate e fatte conoscere, non solo perché è geniale nella sua semplicità, ma soprattutto perché è il mezzo per diffondere la vera eccellenza della pizza italiana nel mondo.
Quando capiterò per le strade di Napoli, cercare l’ape-car di Jonny Take Uè sarà una delle mie priorità assolute! Voglio provare personalmente la bontà di cui tutti parlano.